Fotografare i minerali
Autodidatta dell’arte fotografica, semplice amatore, ho allestito così lo spazio adibito a
studio fotografico. Nessuna pretesa di insegnare, piuttosto invito a scambio di idee e osservazioni
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English version
(under construction)
In
primo luogo,
l'attrezzatura fotografica, adatta alla macrofotografia.
La fotocamera Reflex digitale: Canon EOS 400d
(fuori
produzione,
ma sempre ben
funzionante)
Per rendere adeguatamente
stabile la fotocamera durante gli scatti è necessario un
sostegno. Per le mie esigenze ho scelto un treppiede
Cullmann mini cavalletto 50011. Ne esistono di
più
sofisticati e professionali, ma rispondono ad esigenze più
sofisticate delle mie iniziali.
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Inoltre per ridurre ulteriormente il rischio di movimenti
indesiderati in fase di scatto (rischio elevato nella fotografia
macro) e quindi di spiacevoli sfocature, uso un
cavo di
scatto a filo collegato alla fotocamera.
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L’obiettivo in dotazione della fotocamera è un 60 mm (EF-S
60 mm f2.8 Macro USM, per l'esattezza), che utilizzo
generalmente in funzione autofocus.
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Per le fotografie di particolari o piccoli cristalli (inferiori
ai 5 millimetri), uso il tubo di estensione (o tubo di
prolunga) EF 25 della Canon che si interpone tra fotocamera e
obiettivo e aumenta l'ingrandimento del soggetto andando ad
incrementare la distanza obiettivo-pellicola (sensore).
Consente di conservare gli automatismi, anche se spesso,
abbandono l'autofocus per focheggiare manualmente.
La maggiore lunghezza del tubo modifica la quantità di luce in
arrivo sulla pellicola e la profondità di campo;
conseguentemente aumenta le difficoltà di messa a fuoco,
rendendo così indispensabile l'uso del treppiede per evitare il
micro mosso. |
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Quindi, il resto della necessaria dotazione.
Il banco fotografico, artigianale, realizzato
con tavole di legno e supporta fondali su cui posare i pezzi e
i morsetti di sostegno delle luci.
Il fondale: in cartoncino nero, bianco, oppure grigio.
Accessori per creare riflessi
realizzati con cartoncino bianco (moderatamente riflettente) o
carta argentata (altamente riflettente). È importante disporne
perché la diversa capacità riflettente permette di valorizzare
facce di cristalli o zone del pezzo altrimenti in ombra.
L'illuminazione: realizzata con due lampade principali (a
risparmio energetico),
facili da muovere, che montano luce fredda da 25W, a 5000k di
temperatura colore (approssima la luce solare), intorno alle
quali ho avvolto cartoncini neri/bianchi per dirigere meglio la luce sul pezzo.
Inoltre, quando serve esaltare alcuni particolari del pezzo,
utilizzo un faretto che consente di concentrare ulteriormente la
luce. |
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La nuova attrezzatura per il banco fotogafico
in uso da settembre 2012, a cui ho aggiunto, rispetto a prima:
Il treppiede Manfrotto 055X prob. Rispetto a prima mi
consente una grande libertà di scelta per individuare la miglior
angolazione da cui fotografare:
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L'attrezzatura per luce continua Walimex Daylight 150 che
monta una lampada a 6400 K, crea una luce molto diffusa che
evita le ombre non desiderate; per creare effetto ombra (crea
profondità all'immagine) utilizzo le stesse lampade a bracci
mobili di cui già disponevo:
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Il nuovo banco fotografico; ora è realizzato con profilati in
alluminio (comprati in un centro di bricolage) tagliati e fissati con viti e colla (attività
domestica di poche ore).
Il fondale è in plexi (acquistato su internet) a media opacità. La lampada
sottostante, quando accesa, riduce l'effetto ombra del pezzo appoggiato
sulla base. Lo sfondo è curvato per creare l'effetto limbo (non
si nota stacco tra piano orizzontale e piano verticale).
Con le lampade a braccio snodabile, si può dirigere la luce sul pezzo e
questo crea effetto sfumato dal bianco (illuminato) in basso al
nero (ombreggiato) sullo sfondo verticale.
Accessori per creare riflessi:
ne uso molti (sino
a 4 o 5 per fotografia), di tutte le
misure. Realizzati con cartoncino bianco lucido, carta argentata,
ritagli degli accessori Cuki.
L'illuminazione si è arricchita della Walimex che si nota
a destra del banco in fotografia. ne regolo l'altezza in base
alle esigenze della singola fotografia.
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Il treppiede è ora poggiato a terra; essendo regolabile
in altezza, l'obiettivo può essere diretto in orizzontale alla
stessa altezza del pezzo, oppure - alzando il braccio del
treppiede - fotografando dall'alto il pezzo. |
Il banco fotografico visto da una diversa angolazione.
La
lastra di polistirolo bianco appoggiata sulla destra del banco
ha la funzione di evitare che la luce entri nell'obiettivo
bruciando l'immagine.
La
preparazione delle immagini e la pubblicazione sul sito
Per ciò che concerne l'illuminazione
uso:
a) la lampada
Walimex che si nota
a destra del banco in fotografia. Ne regolo l'altezza in base
alle esigenze della singola fotografia. Monta
una lampada fluorescente compatta da 25W ed è un ottimo
diffusore della luce;
b) due lampade da bricolage
che montano due luci del tipo fluorescenti compatte da 20W.
In tutti i casi, la luce
ora è fredda, a 6400K.
Lo scarico delle immagini su pc viene effettuato con
il software di base del pc.
Seleziono le immagini mediante
XnView (un
software gratuito facilmente reperibile in rete)
con cui faccio il primo ritaglio.
Poi passo a
TheGimp, un
software gratis con funzionalità piuttosto spinte per il
fotoritocco: luminosità, ridimensionamento, nitidezza.
Per la pubblicazione delle fotografie faccio ricorso
SharePoint Designer (software distribuito gratuitamente da Microsoft) molto facile
da utilizzare grazie all'interfaccia grafica. Con esso ho
realizzato e gestisco il sito.
I risultati: alcune immagini sperimentali realizzate nel tempo
immagini senza
tubo di
estensione
immagini con
tubo di
estensione
alcuni
confronti
per sfondo e regolazione
nitidezza
Caratteristiche generali delle fotografie:
a)
la fotocamera è impostata sulla funzione M (manuale) che permette di
scegliere il valore di apertura (per la profondità di campo) e la
velocità dell'otturatore (per regolare la luminosità ed evitare il
sovraesposto);
b) l’apertura del diaframma è intorno a f.10
(arrivo sino sino a 10/12,
qualche volta
a 4.5) e lavoro la
profondità di campo avvicinando o allontanando il pezzo
dall'obiettivo. La velocità ISO è di norma a 100
(molte fotografie sono state
fatte quando non avevo
conoscenza dei parametri ISO e
la velocità è maggiore, per cui
risultano sgranate),
l'otturatore è normalmente tra
1/80 e 1/30.